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"Noi due" - Curiosità sul brano

Ricordo bene quando scrissi questo brano nel giugno 2008.

Ricordo che fui molto coinvolto da questo pezzo, forse troppo intimo e personale; lo registrai con Garage Band su mac, soprattutto per non dimenticarlo. Ne uscì una versione apprezzabile, solo voce e chitarra con una sovrapposizione di voci finali, finite poi anche sul disco del 2014 (In studio il cantato finale non era abbastanza disperato)

Non si può riprodurre in studio la sensazione che provi quando hai appena finito di scrivere una canzone e la canti per la prima volta con un intenzione unica…e fu abbastanza difficile ritrovare le convinzioni ormai perse di un testo così lontano, perché di cose ne successero da quel giugno 2008.


Ci misi più tempo a trascrivere il testo che a pensarlo, perché, come spesso accade, esce in un attimo se è il momento giusto… dopo può essere corretto, rivisto, migliorato ma l’anima resta lì, in quell’attimo.


L’estate fu vissuta al massimo, ricordo che faticavo ad uscire da una situazione mentale che non aveva motivo di esistere e che fu un viaggio a liberarmi da un legame ormai inesistente.

Avevo cercato di curarmi da questo stato malinconico, dando fiducia alla teoria del chiodo schiaccia chiodo ma il mio vagabondare da un chiodo ad un altro non servì a molto.. quello vecchio, arrugginito e deforme non sembrava aver la minima intenzione di sparire.


A Ferragosto io e un mi caro amico andammo a Praga, obiettivo : divertirsi, sbronzarsi e conoscere fanciulle.. mi persi completamente in una città meravigliosa anche se piena di pioggia e mi persi anche fisicamente di notte scappando da una discoteca anni ottanta, incontrai una compagnia di ragazzi e ragazze che suonavano chitarra e percussioni alle tre di notte in pieno centro, restai lì con loro in preda all’alcol per una mezz’ora senza aprir bocca.


Questo viaggio cambiò radicalmente tutto.


Al mio ritorno decisi di ricominciare a curarmi solo di me, comportamento egoista si ma necessario, i miei hobby, le mie amicizie un po’ trascurate, anche la musica passò in secondo piano. L’estate per me sbocciò dopo ferragosto, dopo il viaggio.

Tutto filò liscio e a 32 anni ritornai un ragazzino, con quella voglia di non buttare via un attimo…poi ne buttai via ugualmente a badilate.


“Noi due” scritta solo pochi mesi prima, diventò un ricordo lontano un secolo.

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